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Il corpo neurofisiologico: il corpo della prestazione

Il corpo neurofisiologico: il corpo della prestazione

🏃‍♂️ Viviamo in una società che celebra la performance.

Corpi flessibili, tonici, reattivi. Corpi capaci di fare, rispondere, funzionare.

Da piccoli ci insegnano che un corpo sano è un corpo efficiente: che corre, che lavora, che non si stanca mai.

In questa narrazione, il corpo neurofisiologico è il protagonista assoluto.

È quello visibile, misurabile, che appare sui referti medici, nei test sportivi e negli schemi didattici di ogni manuale di anatomia.

👁 È il primo corpo con cui veniamo in contatto: quello che ci permette di respirare, mangiare, camminare, crescere.

Ed è anche l’ultimo a cedere: continua a “reggere” finché può, anche quando gli altri corpi – emotivi, affettivi, simbolici – sono già crollati da tempo.

Ma proprio in questo primato si annida un rischio:

💥 scambiare questo corpo per l’unico vero corpo.

🔬 Il corpo neurofisiologico include il sistema nervoso, la muscolatura, la digestione, la termoregolazione, la risposta infiammatoria, la postura, il battito cardiaco. Tutti elementi regolati dal sistema nervoso autonomo e studiati approfonditamente dalla medicina moderna.

Secondo la Harvard Medical School, molti disturbi fisici non hanno una causa organica identificabile, ma derivano da interazioni complesse tra mente, emozioni e corpo fisico.

E qui entra in gioco l’illusione moderna della prestazione:

quando il corpo si blocca, ci si concentra sul ripristino meccanico.

Farmaci, fisioterapia, allenamento.

Ma se il corpo si ammala senza motivo apparente?

Se non risponde alle terapie?

❗ Forse non è il corpo neurofisiologico ad aver parlato per primo.

Forse sta solo eseguendo un ordine che arriva da un altro corpo.

💬 Ecco dove entra in scena l’Editing Generazionale: un metodo che non si ferma alla prestazione, ma va a cercare chi ha parlato per primo.

Forse il dolore al collo non nasce da uno sforzo muscolare, ma da un carico emotivo trattenuto.

Forse il blocco alla schiena non è solo posturale, ma memoria inconscia di un trauma dell’albero genealogico.

Come spiegava già Henri Laborit, neurofisiologo e pioniere del legame psiche-corpo:

"Il corpo obbedisce alla psiche molto più di quanto la medicina voglia ammettere."

🎯 Quello che crediamo essere un malfunzionamento del corpo, è spesso una reazione perfettamente coerente a una storia profonda non ancora ascoltata.

La prossima volta che il tuo corpo si “ferma”, si “spacca”, si infiamma o si blocca, fermati un attimo:

Chi sto cercando di mettere a tacere?

Quale parte di me si è espressa prima del sintomo?

Non è il corpo della prestazione a dover guarire.

È il corpo che ha parlato prima a dover essere ascoltato.

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