KETER – Il Progetto Senso non è una speranza. È un comando inciso nel sangue.

KETER – Non sei stato voluto: sei stato programmato. Il problema è capire per cosa.

CHOKHMAH – La gravidanza non è attesa. È trasferimento di memoria.

CHOKHMAH – Ogni tuo slancio nasce da una pressione antica: la madre non dimentica.

BINAH – Non sei nato quel giorno. Sei entrato in scena. E hai recitato da subito.

BINAH – Ogni tua prima volta è la ripetizione di un parto non tuo.

CHESED – L’identità non è ciò che pensi di essere. È ciò che l’albero ti ha concesso di nominare.

CHESED – Finché ti riconosci in quello che ti è mancato, non sei ancora nessuno.

GHEVURAH – Ogni tuo nemico ti ricorda chi eri prima di diventare te stesso.

GHEVURAH – La ribellione è solo un modo di chiedere permesso a chi non ti ha mai visto.

TIPHERET – La gioia non arriva. Si libera. Solo quando smetti di rappresentare un altro.

TIPHERET – Se non c’è bellezza in ciò che fai, stai ancora pagando un debito.

NETZACH – L’azione non è movimento. È decisione senza appello.

NETZACH – Se agisci per ottenere qualcosa, sei ancora fermo.

HOD – Non c’è equilibrio finché una parte di te viene zittita per far parlare l’altra.

HOD – Il talento armonizza solo quando smette  di dividere il cuore dal gesto.

YESOD – Non lasci un’eredità se non hai mai preso il tuo posto.

YESOD – Insegni solo ciò che hai saputo chiudere senza odio.

MALKHUT – Non sei libero finché vivi il talento come destino.

MALKHUT – Se non onori il Progetto Senso, la vita userà il tuo talento contro di te.

DA’AT – Il tempo non guarisce niente. Sei tu che, un giorno, decidi di riscriverlo.

DA’AT – La verità non è nel passato. È nel momento esatto in cui smetti di obbedirgli.